Un recente articolo di neuroscienze dell’animalista e neuroscienziato Massimo Filippi illustra un esperimento dimostrativo eseguito per distinguere i livelli di empatia tra vegani, vegetariani e onnivori per identificare quale circuiti cerebrali si attivano rispetto a scene di crudeltà nei confronti di uomini e/o di animali. Si è scoperto così che gli onnivori hanno un’attivazione dei circuiti cerebrali legati all’empatia quando assistono a scene di crudeltà nei confronti dei loro simili, i vegetariani nei confronti di animali e esseri umani e i vegani ancora più intensi dei vegetariani. Questa è una scoperta sensazionale perché significa che il veganesimo, e la filosofia di vita che esso comporta, modificano in modo strutturale anche il cervello che è la parte più intima del corpo umano.Infatti, io non credo di essere nato vegetariano ma diventarlo mi ha modificato strutturalmente. Il veganesimo non è una scelta di vita, né una scelta alimentare. Il veganesimo chiarisce la classica differenza tra lo “stile di vita” (farsi un tatuaggio) e la “filosofia di vita” (modificare la propria vita perché non c’è altra strada possibile di fronte alla sofferenza del mondo). cit : Leonardo Caffo fonte intervista http://amicheperlapelle.wordpress.com/2011/09/22/il-maiale-non-fa-la-rivoluzione-intervista-a-leonardo-caffo/ LINK ALL'ARTICOLO SCIENTIFICO UFFICIALE http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0010847 The Brain Functional Networks Associated to Human and Animal Suffering Differ among Omnivores, Vegetarians and Vegans Editor: Pedro Antonio Valdes-Sosa, Cuban Neuroscience Center, Cuba Copyright: © 2010 Filippi et al. Creative Commons Attribution License.
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