Una scelta contro ogni sfruttamento
La filosofia antispecista è il pensiero morale che sta alla base di una scelta etica vegan, ovvero della scelta di non nutrirsi di animali e di boicottare tutti prodotti derivanti dal loro sfruttamento.
Essa è motivata primariamente dall’amore e il rispetto verso di essi, che non vengono più visti come fonte di cibo, di materie prime, oggetto di divertimento, o cavie da laboratorio ma come individui : esseri viventi con pari diritti e dignità.
La sola appartenenza a una diversa specie crediamo non giustifichi eticamente il diritto di disporre della vita, della libertà e del lavoro di un essere senziente.
L'antispecismo, inoltre, rifiuta il militarismo e ogni genere di discriminazione, tra cui razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia e si concentra sia sulla liberazione animale che su quella umana, intendendo quella fisica e quella psicologica. L'antispecismo ritiene infatti che per effettuare un concreto cambiamento nella società, oltre all'azione diretta per la salvaguardia di animali ed esseri umani, si debba creare una concezione umana volta alla gentilezza, al pacifismo e alla nonviolenza.
Essa è motivata primariamente dall’amore e il rispetto verso di essi, che non vengono più visti come fonte di cibo, di materie prime, oggetto di divertimento, o cavie da laboratorio ma come individui : esseri viventi con pari diritti e dignità.
La sola appartenenza a una diversa specie crediamo non giustifichi eticamente il diritto di disporre della vita, della libertà e del lavoro di un essere senziente.
L'antispecismo, inoltre, rifiuta il militarismo e ogni genere di discriminazione, tra cui razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia e si concentra sia sulla liberazione animale che su quella umana, intendendo quella fisica e quella psicologica. L'antispecismo ritiene infatti che per effettuare un concreto cambiamento nella società, oltre all'azione diretta per la salvaguardia di animali ed esseri umani, si debba creare una concezione umana volta alla gentilezza, al pacifismo e alla nonviolenza.
Motivazioni eticheGli animali provano le stesse nostre sensazioni, soffrono e gioiscono, provano felicità e terrore.
Ciò che desiderano è poter correre liberi nei prati senza recinti né costrizioni. Ciò che incontrano nella loro breve vita sono solo cemento , gabbie e catene. Nel mondo vengono uccisi a scopo alimentare almeno 100 miliardi di animali ogni anno, 5000 al minuto solo in Italia. Questi numeri fanno riflettere sulle condizioni di vita e macellazione di questi esseri. Considerati semplici prodotti e non individui, su di loro vengono operate tra le peggiori torture e violenze. Una maggiore consapevolezza del dolore e delle sofferenze che finanziamo può portarci a operare scelte più sagge ed etiche. |
Per la salvaguardia del pianeta80% del disboscamento globale avviene per far spazio a pascoli o colture per animali che verranno divorati dal primo mondo.
La zootecnia è tra le più importanti cause dell’effetto serra, inquinando il 40 % in più rispetto all’intero settore degli autotrasporti. Al bestiame si deve infatti il 65 % delle emissioni di protossido d'azoto rilasciato dalle attività umane: il protossido d'azoto ha un effetto sul riscaldamento terrestre pari a 300 volte quello dell'anidride carbonica. |
Per una distribuzione più equa delle risorseQuasi 1 miliardo di persone soffre quotidianamente la fame mentre 1,5 miliardi di persone sono in stimate essere in sovrappeso.
Le cause non sono da ricercare nella mancanza di cibo, bensì nella sua iniqua redistribuzione. Per avere 1kg di carne servono mediamente 20kg di vegetali e 15 000 litri di acqua. In tutto il territorio UE produciamo solo il 20% del fabbisogno dei nostri animali da reddito :il restante 80% lo rubiamo grazie ad influenze di multinazionali ai paesi poveri. Un/a minore muore di fame ogni 2,3 secondi mentre ogni anno quasi 800 milioni di tonnellate di vegetali sono esportate al primo mondo. Le scelte d’acquisto quotidiane possono aiutare a risolvere il problema della fame nel mondo e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. |
Una scelta che tutela
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